Biografia di Filippo FRAZZETTA

BIOGRAFIA DI FILIPPO FRAZZETTA

Filippo Frazzetta nacque il 6 gennaio 1920 a Mirabella Imbaccari(CT), paesino dell’entroterra siciliano sulle colline tra Catania ed Enna, e morì il 25 marzo 1991 a Roma.

Figlio di Francesco e Maria Signorina Castiglione, nacque da una famiglia contadina siciliana, era il terzo figlio di sette fratelli.
Nella Sicilia dei primi del ‘900 era una consetudine avere una famiglia così numerosa, si lavorava nelle campagne e si viveva con quel poco che c’era.
Filippo in giovane età si arruolò come volontario nell’esercito, e con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e dovette restare per molto tempo lontano dalla famiglia e dalla sua amata Sicilia.
La guerra fu un capitolo molto lungo della sua vita, e in alcune parti anche dolorosa.
Girò moltissimo, andò perfino in Jugoslavia, a Lubiana, da uomo umile e di poche parole, che aveva vissuto l’orrore della guerra e il distacco dalle sue radici.

Forse proprio perché la guerra lo portò a girare, alla fine della stessa, Filippo decise di stabilirsi a Cerveteri (Roma), un piccolo paese che un pò gli ricordava la sua terra, che non aveva mai smesso di amare e dove tornava anche per pochi giorni quando possibile.

Filippo ricevette per il tramite un suo amico compaesano, il Generale della Finanza Gaetano Polizzi, un incarico collaborativo per un censimento di Cerveteri, commissionato subito dopo la guerra.
Ciò gli permise di mantenersi e trovare un alloggio presso le sorelle Bondoni le quali a quei tempi gestivano come affittacamere una piccola pensione che lui condideva con altri ex militari.

In seguito trovò lavoro in una fabbrica di mattoni a Cerveteri “La Fornace”, che a quei tempi era in piena attività e dava lavoro a molti giovani.

Passarono alcuni anni e Filippo conobbe Concetta Marchetti, una ragazza di Cerveteri, undici anni più giovane di lui, una ragazza che rapì il suo cuore e che negli anni ’50 sposò.

Dopo qualche anno ebbero il primo figlio, che Filippo, in segno di grande rispetto da buon siciliano, chiamò Francesco come il padre.
Dopo sei anni nacque Sergio e poi dopo quattro anni Mario.

Filippo smise di lavorare nella “Fornace”, e chiese a l’Ente Maremma di assegnargli un appezzamento di terreno da coltivare per mantenere la famiglia.
In quegli anni l’Ente Maremma dava a tutti coloro che volevano lavorarlo alcune quote di terreno.

Filippo la sua con molta passione, vi piantò un vigneto dal quale produceva dell’ottimo vino, suo grande orgoglio.

La lavorò per molti anni fino al giorno che si ammalò; la sua malattia fu lunga e molto invalidante, passò alcuni anni molto dolorosi, e dopo diversi interventi chirurgici purtroppo gli dovettero amputare una gamba…

Nonostante tutto Filippo era un uomo molto forte, non si arrendeva mai, era combattivo davanti ad un grossa difficoltà come quella di perdere una gamba, lui non ne faceva un dramma, anzi diceva che “uno che aveva combattuto la guerra come lui, non poteva fermarsi davanti a questo ostacolo”.

E per questo che era molto amato da tutti, un uomo buono e coraggioso. Aveva molti amici, non si rinchiudeva nel suo problema ma anzi passava molto del suo tempo in un piccolo bar “etrusco” al centro di Cerveteri dove era amatissimo da tutti.

Non potendo più lavorare Filippo decise allora di dividere i suoi terreni ai tre figli.

Glieli lasciò nella speranza che i figli se ne prendessero cura.

Passò così il tempo e Mario cercò di fare il possibile per il suo terreno, mantenendolo con il vigneto che Filippo piantò.

Nel 1991 il 25 marzo Filippo in seguito alla sua malattia morì.

La sua morte lasciò la famiglia sgomenta, quel piccolo ma grande uomo di poche parole, che aveva vissuto una vita molto impegnativa e piena di sacrifici e di lunghe malattie se ne era andato.

Ma Mario non la vedeva così, Filippo doveva vivere ancora e così decise assieme alla moglie Fiorella e la figlia Emanuela di creare in quel terreno tanto amato da Filippo qualcosa di utile per chi è stato meno fortunato nella vita.
Voleva che quel terreno diventasse luogo di amore e speranza, così nacque una realtà che la nipote Emanuela denominò “Il Parco degli Angeli” .
E noi tutti siamo sicuri che Filippo Frazzetta è orgoglioso di questa realtà!

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